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Santiago De Compostela -Racconto di un Viaggio da fare nella vita (2° Parte)

1:25 PM

Hi everybody!
Eccoci con la seconda parte del racconto del mio cammino di Santiago! 

Here we are with the second part of my Camino de Santiago!

Qui potete leggere la prima parte e il motivo di questi post diversi dal solito, ricchi di parole anzichè foto!
Vi ricordo che potete vedere le foto del mio viaggio qui, in uno dei primi post!
Sono contenta che questo esperimento di racconti di viaggio vi sia piaciuto, e spero di esser riuscita a trasmettervi un po' delle mie emozioni e delle mie sensazioni durante il cammino.... alla prossima! :D


“Ben presto giunsero i 3 giorni prima dell’arrivo, ormai eravamo tutti  pellegrini esperti, sapevamo chiudere il sacco a pelo in 3 minuti e rimanere digiuni e silenti per ore. Avevamo imparato che meno si parla durante la strada più si risparmia energia, e più si riflette.
Portavamo O’Cebreiro nel cuore, e Don Josè camminava insieme a noi, nei nostri pensieri. Giungemmo presto a Triacastela, attraversammo un percorso totalmente immersi nella natura, dopo città, paesini e rifugi, eravamo totalmente soli, immersi in quel verde, affiancando quegli alberi che avevano visto tanti pellegrini. Il nostro passo ormai era più veloce, i nostri pensieri camminavano con i nostri scarponi, ma soprattutto il nostro zaino era divenuto più leggero, i vizi, le nostre paure e le nostre ansie, avevano fatto spazio a sicurezza, voglia di andare avanti, e più ci avvicinavamo alla meta, e più riuscivamo a comprendere l’essenzialità della vita
Tutt’intorno boschi e foreste, che sembravano riportarci all’origine, l’amore per la natura, per le cose semplici.
 Giugemmo presto a Barbadelo e la nostra gioia fu immensa: Santiago 100km. 
Ce l’avevamo quasi fatta! Portomarin, Melide, Pedruzo, si susseguirono velocemente e  ben presto attraversammo anche l’ultimo ostacolo una salita davvero ardua, ma una volta in cima, lo spettacolo era mozzafiato: nuvole. Quelle stesse nuvole che ci avevano accompagnato all’inzio del cammino erano lì, davanti ai nostri occhi, ma questa volta erano sotto di noi. Avevamo superato l’ostacolo e anche se il cammino per superarlo era stato lungo e faticoso, dall’alto il panorama era mozzafiato. La vita, le difficoltà, si potevano superare.

Lungo gli ultimi chilometri passammo accanto al monumento lasciato da Giovanni Paolo II, in memoria della sua visita a Santiago, un uomo e la sua forza d’animo avevano lasciato il segno, e in noi quel grande monumento era motivo di coraggio e determinazione. 
Ma tutt’un tratto eccoci lì, la vedevamo quasi da lontano, la meta si avvicinava. A poco a poco , divenimmo un unico popolo con tutti gli altri pellegrini che come noi si avvicinavano alla meta. Il ritmo dei passi diveniva sempre più costante, il nostro cuore traboccava di gioia, il passo diventava più veloce, più veloce! 10 chilometri, eravamo praticamente arrivati, 5 chilometri, non riuscivamo a crederci! Presto la nostra gioia divenne commozione, avevamo appena superato l’entrata della città, e dopo aver attraversato la parte più moderna, eccola lì, quasi un miraggio nei nostri occhi: La Cattedrale. 

Iniziammo tutti a saltare e a ridere, ce l’avevamo fatta! I turisti della città ci guardavano increduli e forse non capivano la nostra gioia, o forse sì. Posammo i nostri zaini sulla scalinata adiacente, e presto molti di noi di appisolarono. L’atmosfera divenne ancora più magica quando iniziammo a sentire un complesso di strada intonare l’Ave Maria di Schubert.
Dopo la gioia comunitaria mi fermai fissando le cime di quella cattedrale così antica e così suggestiva. Piansi. Gioia, felicità, tristezza, dolore, tutto si fuse in quel pianto liberatorio, tutto davanti a quella cattedrale dove tanti pellegrini avevano pianto. 
Non dimenticherò mai quel momento, è scolpito nel mio cuore e lo porterò sempre con me. 

Questo è stato il mio cammino di Santiago, o meglio le tappe principali che hanno segnato il mio cammino. Sicuramente un giorno ci ritornerò, e mi ricorderò di quei ragazzi che con me hanno affrontato quelle strade. Ogni tappa nasconde ancora dei segreti che aspettano solo di essere scoperti da qualche pellegrino non molto stanco che durante il cammino trovi la forza di fotografarli.

Il cammino è qualcosa che ti cambia per sempre, che ti fa apprezzare ogni singolo giorno, e tutte le comodità e le scontatezze della vita.
A volte in piena notte, mi ritrovo tra quelle strade, sentendo solo il ritmo degli scarponi sulle pietre e da lontano mi sembra di sentire una canzone che proviene dal profondo del bosco: “o’cebreiro, o’cebreiro o’ cebrerioro de mi corazon….”

Barbara Rotella

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7 commenti

  1. Mi piacerebbe andarci :) sn andata nei dintorni nel 2008 e mi sn promessa d tornarci :) brava! bel post!

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  2. dev'essere proprio così..
    un'esperienza indimenticabile... chissà se prima o poi potrò farla anche io.
    saluti

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    1. Iniziare a programmare è il primo passo per il lungo cammino! :)

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  3. Thank you for the comment, why not Kate! :)

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