Un anno fa ho vissuto una delle esperienze più belle: un mese di volontariato in Ecuador.
Ve ne ho parlato tempo fa qui, quando pensavo che nel 2017 mi sarei dedicata di più al blog e alla scrittura... e invece eccomi qui, quasi un anno dopo con un lavoro che mi vede sempre in viaggio e mi lascia poco tempo per scrivere e raccontare.
Ma per fortuna esistono le ferie e quale occasione migliore per ripercorrere una delle avventure che mi ha cambiato la vita?
Durante il progetto (trovate tutta la mia testimonianza sul sito dedicato www.inunaltromondo.it), ho avuto l’opportunità di visitare una delle città più caratteristiche dell’Ecuador: Otavalo. Da non perdere per chi visita questa città andina a 2250 m di altezza è il suo mercato tessile, un'opportunità unica per immergersi completamente nella tradizione della popolazione locale.
Per raggiungere Otavalo, ci sono numerosi bus che partono da
Quito, dalla quale dista 110 km. Il mercato si svolge durante il sabato
mattina, quindi per non perderlo consiglio di programmare il vostro viaggio
durante il venerdì pomeriggio, in modo tale da apprezzare il mercato già dalle
prime ore del mattino, quando ancora sgombro dai numerosi turisti che
affolleranno le sue vie nelle ore più centrali della giornata.
Ricordo perfettamente che ero arrivata in Ecuador da qualche
giorno e immediatamente conobbi le due volontarie che mi avrebbero accompagnato durante il progetto. Mentre ancora stavo aprendo le valige, mi proposero un weekend fuori. “Ci sto!” – dissi immediatamente - “Perfetto! Anche perché avevamo
già prenotato tutto anche per te!”. Così mi sono ritrovata a preparare lo zaino per
i successivi tre giorni, pronta a scoprire un paese che non conoscevo per niente. Il viaggio in pulman è stato lungo ma meraviglioso, porto quei
paesaggi nel cuore come uno dei ricordi più belli, ad ogni curva sempre diversi ma con lo
sfondo così maestoso da lasciare senza parole anche il più scettico dei
viaggiatori: Le Ande.
nel nostro
b&b (in cui pagammo solo 8 € a notte!) e iniziammo a camminare per le vie
del mercato, quando ancora numerose bancarelle erano in apertura.
L’impatto
visivo è subito sensazionale, quasi come si trattasse di un quadro a tinte
forti: colori, colori, colori. Tutte le bancarelle hanno i ripiani stracolmi,
balzano agli occhi il fuxia e il turchese, mescolati perfettamente a tutte le
tonalità del cuoio.
Ad ogni bancarella non mancano tessuti, sciarpe, fasce, borse
e braccialetti, per tutti i gusti. Non mancano anche giocattoli fatti a mano
e accessori per la casa, tutti caratterizzati dall’inconfondibile tocco andino.
All’inizio acquistare è davvero difficile, si rimane incantati davanti a tutti
quei toni e ai sorrisi dei venditori che indossano abiti tipici.
Vien voglia di
fotografare ogni angolo e per chi non si vuol far mancare neanche una foto-ricordo con gli abitanti del luogo, con un po’ di gentilezza gli Octavales si rendono disponibili (ma
assicuratevi di acquistare qualcosa prima dalla loro bancarella!).
D’obbligo per godersi a fondo la mattinata al mercato, è una
passeggiata verso la zona che vende anche spezie, cereali e cibarie tipiche. E per
i più coraggiosi da non perdere lo “street
food” immancabile. Tutto è cucinato al momento e servito in un unico piatto
e solamente con… un cucchiaio!